Piccoli paesini, filari di meli ben ordinati e boschi di pini, che proprio d’estate regalano una piacevole ombra, tutto questo si trova sul territorio di 16 kmq a Naz/Sciaves. L’altipiano molto soleggiato però ha anche molto da offrire agli amanti della natura, in particolare ben cinque biotopi, quali Palù Raier a Rasa, “Sommersürs” e “Zussis” a Fiumes, come anche “Laugen” a sud di Naz e lo stagno artificiale “Hairer” di Fiumes pieno di fauna e flora, dove spicca soprattutto il grande antichissimo tronco che spunta dallo stagno. Poiché il sottosuolo dell’altipiano è costituito da uno strato di argilla impermeabile, qui nel corso di migliaia di anni si sono formati diversi piccoli laghi. Già tra il 2° o 3° secolo a.C. sulle loro rive ci furono degli insediamenti umani, mentre oggi gli stagni e laghetti offrono a innumerevoli varietà di animali e piante un habitat ideale.
A tu per tu con la natura In tutto silenzio si può godere al meglio tutto quanto vive e si muove nel biotopo soprattutto nel Palù Raier: un percorso didattico molto vario propone ai visitatori tante informazioni e nozioni, mentre la passerella posizionata sullo stagno o le poste alte tra gli alberi invitano a fermarsi e a osservare la natura. Come un muro naturale, il Palù Raier è circondato da sterpaglie prolifere, che da un lato formano una cinta di protezione contro il vento, l’erosione, polveri e agenti inquinanti e dall’altro la siepe costituisce il luogo di nidificazione ideale per molte varietà di uccelli, insetti e piccoli mammiferi. L’usignolo che incanta con il suo canto unico, nidifica protetto dai cespugli rigogliosi. Ma anche lo scricciolo, l’averla piccola, diverse varietà di cince e la capinera costruiscono qui i loro nidi. Il vantaggio di questo luogo è evidente: cibo sufficiente per la prole poiché la siepe è costituita da piante e cespugli di nocciole, rose canine, lamponi e more. Un pullulare di vita Come zona di passaggio tra terra e acqua sono da considerare i prati da taglio. Su terreni umidi e acidi crescono piante particolari come il trifoglio fibrino, l’aquilegia ghiandolosa, la primula farinosa e vari tipi di pennacchi dai fiori soffici. Anche innumerevoli specie di orchidee colorano i prati verdi paludosi.
Non meno variopinte sono le presenze nel canneto che circonda il biotopo Palù Raier. La cannaiola e il tarabusino costruiscono i loro nidi esclusivamente tra le canne che si muovono nel vento. Insetti come le libellule con i loro occhi composti da ommatidi a loro volta sfruttano il canneto come spazio per nutrirsi e per deporre le uova; talvolta una vipera non velenosa serpeggia tra la boscaglia. Sott’acqua rane, tritoni e anfibi sfruttano la fitta rete delle radici delle piante per deporre le uova e far crescere in sicurezza la propria prole. Il fitto sistema di radici agisce anche da impianto di depurazione naturale: i microorganismi e i batteri che qui vivono assorbono sostanze nutritive in eccesso rilasciando e arricchendo l’acqua con ossigeno.
Al centro della vita pullulante di questo microcosmo che costituisce il biotopo si trova lo stagno stesso. Ditiscidi sembrano ballare sulla sua superficie luccicante, mentre una rana ha scelto la foglia di una ninfea per mettersi in agguato per catturare la prossima preda.
Testo: Veronika Kerschbaumer